28/10/15

Alcol




Vinicius de Moraes diceva che il whiskey è il migliore amico dell’uomo, è un cane imbottigliato. È una frase che mi ritorna in mente spesso, nei momenti di sconforto come questo, nei quali inevitabilmente mi attacco alla bottiglia. Non di whiskey, in questo caso, ma fa lo stesso. Non c’è conforto migliore dell’annebbiamento del genio, dello spirito che si dissolve, del ricordo di lui che si fa pixelato, mentre perde risoluzione e verosimiglianza. Sento il gin che scodinzola scendendo, e il solletico sulle pareti dello stomaco mi fa sorridere. È quel tipo di amico che ti incita a parlare per svuotarti da tutti i pensieri, ti fa vomitare l’anima - l’anima vera e propria - e i problemi sembrano congelati, sospesi, fluttuano e appartengono alla vita di un altro, anche solo per una notte. Appartengono al tuo Io sobrio, che ora non sei tu.




G.G. (Rio de Janeiro, 27 ottobre 2015)

19/10/15

Conversazioni da bar

- Di che segno sei?
- Leone.
- Uhhh!
- Uhhh?
- È un segno difficile.
- Me lo dicono da tutta la vita.
- Non ci credi?
- No. Trovo l'astrologia un ottimo modo per rompere il ghiaccio. O un'ottima consolazione: qualsiasi nostro difetto o colpa non dipende da noi - ci assicura - è così perché sta scritto in cielo. Inoltre, può diventare un ricettacolo di illusioni. E la speranza, si sa, è un oppio potentissimo.
- Che lavoro fai?
- Sei un'esperta rompighiaccio, vedo. L'artista.
- Dipingi?
- Più o meno.
- Uhhh!
- Uhhh?
- Ami metterti in mostra! È tipico del Leone.
- Tutti gli artisti sono nati ad agosto? Curiosa coincidenza.
- Ovvio che no.
- E tu di che segno sei?
- Vedi che ti interessa? Scommetto che ogni tanto leggi gli oroscopi. Bilancia. Andremmo d'accordo, la tua autorità compenserebbe la mia insicurezza.
- Interessante. Lo sai che il cielo è cambiato negli ultimi 2000 anni, l'hai già sentita questa storia?
- Sì, ma ci credo lo stesso.
- Allora è fede.
- Forse. Hai proprio l'arroganza del Leone.
- Sono nato a ottobre, ti prendevo per il culo. E non sono nemmeno un artista.
- Uh, questi Scorpione, come sono suscettibili.


G.G. (Rio de Janeiro, 17 ottobre 2015)


18/10/15

dizia que não acreditava nesse negócio de signos, mas diariamente checava o horóscopo... no entanto, fazia isso no fim do dia, para não se influenciar... queria ver se as coisas batiam afinal... e na maioria das vezes tudo fazia sentido... apenas vez ou outra discordava das previsões... de qualquer forma, seguia sem acreditar... também lia um pouco sobre as características de seu signo de vez em quando... e tudo fazia sentido... apenas um detalhe ou outro que não... mas afinal, são milhares de pessoas regidas sob o mesmo signo... era impossível abarcar a todas elas... também dependia do ascendente, da lua, dos planetas... embora não acreditasse, quis também entender um pouco mais sobre todos esses aspectos... e quando juntou todas essas informações, parecia que estava lendo uma descrição de si... uau, impressionante, não é mesmo? mas isso não passa de uma grande coincidência, dizia... e assim seguia sem acreditar em astrologia...

Tiago Elídio... Rio de Janeiro... 18/10/2015...

12/10/15

Qualcuno volò sul nido del cuculo



Seduti sul divano, fumavano e si guardavano a vicenda invece che guardare il film. Lui seduto normale, lei mezza sdraiata con le gambe allungate su quelle di lui. Una posa di intesa reciproca che sorprendeva entrambi, si conoscevano da appena tre mesi, e non erano certo tipi da relazione seria.  Ma ormai si volevano bene, le loro rispettive paranoie avevano quasi azzerato le abissali differenze che li separavano all’inizio.
«Chi l’avrebbe detto, tre mesi dopo torni ancora a casa mia,» disse lui.
«Già. Sei asociale, sociopatico, bipolare, schizofrenico... ma in fondo ti voglio bene,» rispose lei, sarcastica.
«Non sono schizofrenico, a meno che tu non esista.»
I due si fissarono. In effetti, era una possibilità. E se lei non fosse esistita? Se lei fosse stata appena il frutto della malattia di lui? Se lui improvvisamente, in un momento di lucidezza, si fosse reso conto di soffrire di allucinazioni? Risero, ma non erano più così convinti che quel momento fosse reale.

G.G. e S.R. (Rio de Janeiro, 7 ottobre 2015)