21/12/20

Le mani di mia nonna

Una cara amica mi ha detto: "Hai le mani di tua nonna". Ho risposto, con una sorpresa passata inosservata, che non ricordo le mani di mia nonna. Perché lei le ricorda e io no? Forse da ragazzina non le ritenevo un particolare importante?

Eppure lo erano. Facevano tante cose, quelle mani. Le ho viste così tante volte e se mi sforzo visualizzo gli oggetti su cui si posavano - verdure, farina, grembiule, occhiali, carte, tavolo, sigaretta, telecomando - ma non le visualizzo, le mani.

È proprio vero che ogni memoria funziona a modo suo. Tiene e scarta dettagli in maniera quasi casuale. Perché non le ha ritenute importanti? Perché erano un particolare da accantonare, se erano così belle? Quanti particolari importanti abbiamo dimenticato e dimenticheremo?

Ora vorrei tanto ricordare quel particolare importante che la mia memoria non ha ritenuto importante.


gg (Milano, dicembre 2020)

Il mio posto

Questo è il mio posto. Cosa ci fa qui, di nuovo? Mi avvicino alla salita e mi rendo conto che non posso evitarla per sempre. Le tocco una spalla, si gira. La sorpresa si trasforma in sorriso. "Ciao," dice. "Sono rimasta, la quarantena..." "Lo so," rispondo. E saliamo, come se, in questa vita parallela, niente di ciò che era successo fosse davvero successo.

gg (Porto Valtravaglia, 15 novembre 2020)