Accadde
durante un comune
carnevale nel suburbio carioca. Le mulatte agitavano fianchi e piedi a
tempo di samba,
gli uomini trangugiavano lattine di birra battendo tamburi a ritmo
ubriaco, i
bambini calpestavano l’asfalto rovente e tenevano in una mano aquiloni,
nell'altra stelle filanti. I carnevali di periferia sono i più felici.
Quelle giornate
di eccessi e sconsideratezza, con i colori e le maschere a travestire più il
disagio che le persone, lì hanno veramente un senso, perché tutti si
meritano,
almeno per una settimana, di scordarsi la miseria e diventare re e
regine.
Fu durante uno di quei carnevali,
non ricordo in quale anno, che accadde un fatto assai strano. Improvvisamente,
nella piazza, l’asfalto cominciò piano piano a sgretolarsi, lasciando spazio a
una voragine immensa e dal suolo emerse, in tutta la sua eleganza, una replica
perfetta della Tour Eiffel. Si pensò a una chimera, un’allucinazione da caldo,
uno scherzo della cachaça o un trucco
ben architettato da un qualche carnevalesco
fantasioso. Si diffuse nell’aria l’odore inconfondibile delle pâtisserie parigine – inconfondibili per
noi spettatori più fortunati, sia chiaro – e la periferia di Rio si riempì di luci raffinate
e note di violini barocchi.
I bambini
si accorsero subito che si
trattava di magia, non dovettero fare nessuno sforzo per crederci. Le
mulatte,
invece, aprivano e chiudevano ripetutamente gli occhi, stregate ed
entusiaste.
Si facevano trasportare dalle fragranze inattese e dal ritmo ternario di
valzer
mai ascoltati prima. Durante tutto quel martedì grasso furono, per
davvero, principesse francesi. E quella notte, fecero l’amore con i loro
uomini in modo
signorile. Non so se questo piacque agli uomini, ma di certo lo
trovarono intrigante.
Ogni carnevale, però, ha il suo
mercoledì delle ceneri. Quando la gente di Madureira si risvegliò al mattino,
inebriata dal sogno della notte precedente, ancora stordita da luci, musica e alcol, non c’era
più traccia della torre. I profumi e le melodie erano stati bruscamente rimpiazzati dal chiasso
e dal puzzo della periferia. La voragine era scomparsa, si era richiusa sul
miraggio e aveva riportato la miseria.
I mercoledì delle ceneri nei suburbi sono di una proverbiale crudeltà.
G.G. (Misano Adriatico, Rimini, 23 gennaio 2015)
Carnaval de Madureira
Tarsila do Amaral
1924
Tarsila do Amaral
1924