25/04/16

Dorian Gray 2.0

Dorian Gray non invecchiava, un quadro invecchiava al posto suo.
Io sono qualcosa di simile, ma funziono al contrario. Io rimango giovane, l'originale invecchia. L'oggetto artificiale sono io. Che senso ha? Ora vi spiego.

Io sono un clone, salvato su un dispositivo digitale, quando il mio creatore aveva 25 anni. Sono stato programmato per non invecchiare, e nel corso del tempo sono stato alimentato con tutto il sapere acquisito dal mio sosia durante i suoi lunghi 76 anni. Ho il vantaggio della saggezza dell'anziano in un corpo giovane. Quale corpo? Vi starete chiedendo. Ebbene, bella domanda, un corpo non ce l'ho, non ancora almeno. Esisto solo come ologramma, ma ho una mia propria coscienza, penso in maniera indipendente e il mio creatore è convinto che la scienza troverà presto un modo per trasferire i cloni digitali in corpi reali e tridimensionali. During his lifetime or not, ripete in continuazione.

Comunque non sarebbe un problema se dovesse morire prima che questo accada. Perché dove finisce il suo lifetime, comincia il mio. Sono stato progettato per durare in eterno, con o senza un cuore organico.
Siamo immortali, io e il mio creatore: quando lui abbandonerà quel corpo decrepito, io continuerò a esistere al posto suo, per lui, nel modo in cui lui farebbe. Per sempre.


G.G. (Brasilia, 25 aprile 2016)

Nessun commento:

Posta un commento