Quando vieni questa sera
e raggiunta la stazione
ti chiederai se ha un senso
rivedersi e ri-conoscere,
non chiedermi degli anni
che ho trascorso in altri dove.
Quando salirai la scala
del metrò e guarderai in alto
per trovarmi sempre uguale
a come tu ti ricordavi,
non chiedermi se il cuore
è occupato da qualcuno.
Perché non son venuta
a parlare del passato
e le risposte che darei
alienerebbero i minuti.
Quando in pochi brevi giorni
t’innamorerai di me
non chiedermi se torno,
mi costringerai a mentire.
Perché non son venuta
a parlare del futuro
e le bugie che ti direi
sono rimedi palliativi.
Quando arriverai stasera
e ci siederemo al bar,
come sette anni prima
m’incanterai di nuovo.
Chiedi come sono ora,
nell’eternità di un attimo,
se son felice adesso,
in una splendida Berlino.
Per questo son venuta,
a parlare di presente,
e le risposte che ti do,
sono effimere
ma vere.
G.G. (Milano, 27 aprile 2015)
G.G. (Milano, 27 aprile 2015)
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