Si risvegliò da un sogno felliniano, quasi porno.
Non le capitava mai, e sapeva a cos’era dovuto. Aveva sognato di essere a letto
con uno dei suoi migliori amici e la moglie di lui, la coppia nuda sul letto,
lei, vestita, li osservava e li toccava. La moglie del suo amico aveva
dei seni enormi e il membro di lui era ridicolamente gigante. Aprì gli occhi
perplessa, le veniva anche un po’ da ridere, poi si ricordò che quella sera
doveva vedere A. Sapeva che si sarebbero visti per fare sesso, tutte le allusioni
degli incontri precedenti avevano spianato la strada. Lei voleva e non
voleva. Le piaceva, la attirava, l’aveva baciato un paio di volte e lo aveva
sentito eccitarsi al solo contatto con il suo corpo nascosto da strati di
vestiti. Sapeva che sarebbe arrivata a casa di lui, avrebbero cenato, messo un po' di musica,
bevuto una o due bottiglie di vino e via di toccatine, strusciamenti, penetrazioni e di Ah,
Sì, Così mi fai impazzire. Lo desiderava - e il suo inconscio era d'accordo a quanto pareva - eppure sapeva che era tremendamente sbagliato. Il
fidanzato era partito da un paio di mesi e lei da un paio di settimane mentiva
al telefono con una naturalezza che la sorprendeva, Sì, amore, va tutto
bene, omettendo strategicamente il Domani mi scopo un altro.
In quel momento, ancora stesa sul letto, pensò proprio a Fellini. Chissà se anche lui sognava tutte quelle donnone dalle tette giganti perché qualche cornino alla Masina l’aveva messo. L'amore monogamo è una bellissima favola.
G.G. (Brezzo di Bedero, 23 giugno 2015)
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