24/06/15

Sogni, sesso e Fellini



Si risvegliò da un sogno felliniano, quasi porno. Non le capitava mai, e sapeva a cos’era dovuto. Aveva sognato di essere a letto con uno dei suoi migliori amici e la moglie di lui, la coppia nuda sul letto, lei, vestita, li osservava e li toccava. La moglie del suo amico aveva dei seni enormi e il membro di lui era ridicolamente gigante. Aprì gli occhi perplessa, le veniva anche un po’ da ridere, poi si ricordò che quella sera doveva vedere A. Sapeva che si sarebbero visti per fare sesso, tutte le allusioni degli incontri precedenti avevano spianato la strada. Lei voleva e non voleva. Le piaceva, la attirava, l’aveva baciato un paio di volte e lo aveva sentito eccitarsi al solo contatto con il suo corpo nascosto da strati di vestiti. Sapeva che sarebbe arrivata a casa di lui, avrebbero cenato, messo un po' di musica, bevuto una o due bottiglie di vino e via di toccatine, strusciamenti, penetrazioni e di Ah, Sì, Così mi fai impazzire. Lo desiderava - e il suo inconscio era d'accordo a quanto pareva - eppure sapeva che era tremendamente sbagliato. Il fidanzato era partito da un paio di mesi e lei da un paio di settimane mentiva al telefono con una naturalezza che la sorprendeva, Sì, amore, va tutto bene, omettendo strategicamente il Domani mi scopo un altro.
In quel momento, ancora stesa sul letto, pensò proprio a Fellini. Chissà se anche lui sognava tutte quelle donnone dalle tette giganti perché qualche cornino alla Masina l’aveva messo. L'amore monogamo è una bellissima favola.

G.G. (Brezzo di Bedero, 23 giugno 2015)

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